La nostra azienda predilige una concimazione organica e non utilizza fanghi di depurazione. Il primo passo che facciamo subito in autunno consiste nel sovescio, cioè nel seminare una pianta chiamata Veccia e poi nell’interrarla rovesciando il terreno con l’aratro. Questa operazione permette di fissare l’azoto nel terreno sostituendone totalmente o quasi l’uso di fertilizzanti a base di azoto.
In primavera, prima della lavorazione, utilizziamo un concime di origine naturale chiamato Cornunghia, che ha un lento rilascio ed apporta a sua volta altro azoto organico. Questi tipi di concimazione favoriscono una riduzione dei fenomeni di erosione del suolo.
Quando i terreni sono pronti seminiamo il riso Carnaroli e Baldo. Usiamo diserbanti solo quando strettamente necessario, valutando campo per campo ed adoperiamo un dispositivo che attraverso un filo effettua il diserbo solo sulle piante infestanti senza andare a contatto con la spiga di riso così da ottenere un prodotto di qualità.
Verso la fine dell’estate effettuiamo la raccolta del riso, l’essicazione a gas, la pilatura, cioè rendere il chicco raffinato senza l’impiego di prodotti chimici e come ultima lavorazione viene insacchettato.
La nostra azienda rispetta la biodiversità, nel periodo invernale i nostri campi non vengono arati per permettere alla piccola fauna di trovare cibo e riparo.
Nel 2016 abbiamo aderito all’operazione 10.1.03 sulla conservazione della biodiversità nelle risaie, con l’obiettivo di incrementare lo sviluppo di organismi acquatici, alcuni dei quali sono presenti solo nel corso della primavera. Inoltre, mantenendo un certo quantitativo di predatori di larve di zanzara favorirebbe la riduzione degli insetticidi nei territori limitrofi.
Tutto questo perché siamo agricoltori
che amano e preservano l’ambiente.